Due parole su di me
Nella pratica fotografica ho cercato di mettere insieme tutte le mie passioni: il teatro che ho vissuto per molti anni in qualità di aiuto regia; il movimento che ho tanto amato nella danza ma che caratterizza la realtà in generale, rendendola sempre unica e viva.
Oggi sono soprattutto una sociologa (sono professore associato presso l’Università di Palermo) ed amo la fotografia sociale e il reportage. Sono certa che ogni bravo reportagista, attraverso i propri lavori, faccia soprattutto il reportage di se stesso.
Ho sposato appieno una frase del grande Robert Capa: «Non esistono fotografie belle e fotografie brutte ma solamente fotografie fatte da vicino o da lontano». Cerco quindi di entrare nelle situazioni, di conoscere l’atmosfera che vi si respira e di cogliere l’anima di chi mi sta davanti.
Nel mio piccolo, cerco di contrastare l’overload delle immagini in cui siamo tutti immersi con uno sforzo di… c o n c e n t r a z i o n e. Si, penso che “concentrazione” sia la parola giusta.
Espongo i miei lavori quando mi viene richiesto perché mi piace instaurare un dialogo, ancor-ché indiretto, con il pubblico. Sono convinta che tutti sappiano riconoscere quando un’immagine – a prescindere dal gusto sempre molto soggettivo – è realizzata con “concentrazione”.
Questo sito nasce per raccogliere gli esiti delle mie varie attività in campo accademico (didattica e ricerca) e in campo fotografico (pratica, critica e organizzazione di attività ed eventi).
In questo momento, i miei interessi di ricerca si stanno intrecciando con la fotografia che, da sempre, è una mia passione. Sto infatti avviando una riflessione sugli usi sociali della fotografia oggi, a partire dal noto volume di Bourdieu, che negli anni ’60 dello scorso secolo ha prodotto una interessantissima ricerca con la quale non si può fare a meno di confrontarsi, riprendendo oggi il tema.
La mia passione per la fotografia ha molteplici origini. Mia madre ne era molto presa. È stata, credo, la sua unica passione oltre il lavoro. Aveva un certo gusto ironico nel cogliere gli istanti più significativi della vita di noi figlie o cogliendo i vari momenti familiari. Diciamo che spesso con la fotografia ci prendeva un po’ in giro. Quanto a competenze tecniche era piuttosto all’asciutto. Andava dall’amico Nicola Scandii (avevano lavorato insieme al giornale L’Ora di Palermo negli anni Cinquanta) e gli chiedeva di impostarle la macchina. Nicola guardava il cielo e le metteva una certa accoppiata di tempi e diaframmi. Tanto la mamma usava una Rolleicord 6×6 e, in ogni caso, avrebbe sviluppato lui tirando fuori ogni cosa e risolvendo ogni inquacchio...
Della mia intera infanzia e adolescenza ricordo quasi esclusivamente le fotografie che, evidentemente, hanno impressionato la mia mente. Non so perché… Le fotografie di mia madre mi hanno regalato l’unico passato che possiedo. Per fortuna ne ha scattate tante.
Formazione
Sono laureata in Filosofia (24-06-1992) con 110/110 e la lode.
Sono stata titolare di una borsa di studio della Sasakawa Foundation presso l’Istituto Pedro Arrupe di Palermo (1994-1996) nei meravigliosi anni della Primavera di Palermo.
Mi sono dottorata in Sociologia delle Istituzioni Politiche e Giuridiche presso l’Università degli Studi di Macerata (maggio 1999).
Attualmente sono un Prof. Associato di Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi.
Dal 2001, insegno all’interno dei Corsi di Laurea in Scienze della Comunicazione e faccio parte del Dipartimento Culture e Società. I miei attuali insegnamenti sono: Sociologia della Comunicazione e Laboratorio annuale di Fotografia.
Ho collaborato con diverse testate giornalistiche. I link ad alcuni dei miei articoli sono reperibili qui.
Dal 2017 sono parte dello staff organizzativo del Festival letterario 38° Parallelo – Tra libri e cantine e ricopro il ruolo di Fotografa ufficiale del Festival.
Al mio volume del 2018 Nella giostra della social photography, Mondadori [link], è stata dedicata una puntata della trasmissione di RaiRadio3 QUI COMINCIA, nel 2019.
Il 27 luglio del 2022 sono stata ospite della trasmissione di RaiRadio3 Fahrenheit, condotta da Loredana Lipperini, per un’intervista in merito al medesimo volume.
Nel 2022 ho avviato una collaborazione con la Rivista Gente di Fotografia.
Sempre dal 2022, sono Direttrice della collana editoriale Arte e Comunicazione, fondata insieme a Claudio Gnoffo, presso l’editrice Palermo University Press.
Per la collana Arte e Comunicazione sono già usciti: A. Fici, C. Gnoffo (a cura di), Realtà Mediali. Medialità, arte e narrazioni [link] e Realtà Mediali. Medialità, comunicazione e società [link]; il Catalogo di una Mostra/Convegno presso il Museo Guttuso (Villa Cattolica), a Bagheria, dal titolo: Careful Details [link].
Imminente è la pubblicazione di una mia monografia, sempre all’interno della collana, dal titolo: La concezione del fotografabile nella prospettiva della sociologia del tempo.
Un’altra mia pubblicazione recente è: A. Fici, (2021), La linea spezzata. Una ricostruzione critica dell’attuale deficit di coerenza, Libreriauniversitaria.it Editrice [link].
Curriculum artistico
Dopo una lunga esperienza di studio e professionale nel campo della danza classica, tra il 1985 e il 1992 ho frequentato la scuola di teatro Teatés di Palermo diretta da Michele Perriera, seguendo sia il corso di recitazione sia quello di regia. Ho lavorato per alcuni anni come aiuto-regia di Michele Perriera, in particolare nelle messe in scena di:
• Celia Carli ornitologa, testo di Dacia Maraini, regia di Michele Perriera;
• Qui è quasi giorno, testo e regia di Michele Perriera.
Fin dagli anni Novante ho lavorato come aiuto-regia con il videomaker Giuseppe Gigliorosso.
Nel 2002, in qualità di fotografa, ho vinto l’Internazionale di Fotografia di Solighetto (Treviso) con il lavoro Facce di Ballarò.
Nel 2003, ho esposto presso l’Internazionale di Fotografia di Solighetto (Tv) e Aberobello Fotografia. Sempre nel 2003 un mio porfolio in Polaroid manipolate in fase di sviluppo sul World Festival on the Beach di Mondello (Palermo), ha vinto il Photocontest collegato alla manifestazione ed è stato pubblicato dalla rivista Il Fotografo.
Nel 2006 un altro mio lavoro a colori sulla medesima manifestazione ha vinto il premio della critica. Nel 2007 un ulteriore reportage in bianco e nero ha vinto il Photocontest del World Festival on the Beach.
Tra il 2007 e il 2011 ho esposto in più ambiti un lavoro – Tam Tam Tamil – dedicato alla popolazione Tamil di Palermo.
Nel 2015 ho fondato, insieme ai colleghi fotografi Giancarlo Marcocchi, Carlo Columba, Lorenzo Maria D’Acquisto e Maria Cardamone, il collettivo fotografico PolpolessoLab, realizzando con loro una Rassegna fotografica che è stata ospitata dalla Galleria XXS-Apertoalcontemporaneo di Palermo, dal titolo: 5 Autori verso una Fotografia di Confine. Questa Rassegna ha previsto una mostra per ciascuno dei fondatori. In quel contesto ho proposto per la mia personale una collezione di Polaroid manipolate dal titolo. Palermo. Polaroid Art.
In qualità di co-sceneggiatrice e fotografa di scena e di backstage ho lavorato, insieme a Giancarlo Marcocchi, al lungometraggio Ore 18 in punto di Giuseppe Gigliorosso, andato nelle sale nel 2012.
Ho partecipato, nel 2012, (16-23 agosto) alla mostra fotografica collettiva NUOVE [IM]PRESSIONI2012 - Sicilia Fotografia Contemporanea, allestita ad Alcamo (Tp), presso l’ex Convento dei Gesuiti.
Ho partecipato a diversi Festival con delle personali, quali ad esempio Carbonia Fotografia edizione 2013.
Sono stata docente di Fotografia per la scuola di Cinema Pianofocale, fondata e diretta da Giuseppe Gigliorosso.
Ho collaborato e collaboro, in qualità di fotografa di scena, al DanisinniLab, Laboratorio teatrale di comunità e di relazione a Palermo, nel quartiere palermitano di Danisinni. Il laboratorio, è stato fondato dal Museo Sociale Danisinni e diretto da Gigi Borruso, con la collaborazione di Stefania Blandeburgo. In quel contesto, ho realizzando le immagini di:
• Antigone casa per casa (2019);
• Rosalia a Danisinni (mediometraggio, 2020);
• L’eccezione e la regola (2021);
• Antigone – Le voci (2022);
• Danisinni expess (2023);
• Catastrofe (2024);
• La Luna e la Rosa (2024);
• L’ancilu e i vagabbunni (2024);
• Stracci (2025).
Tutti lavori teatrali scritti o riscritti e diretti da Gigi Borruso.
Dal 30 settembre al 14 ottobre 2022 una mia mostra fotografica dal titolo PORTICELLO. UNA COMUNITÀ è stata ospitata dalla Villa Butera presso la Città di Bagheria. Un servizio RAI del TGR-Sicilia è stato dedicato alla mostra in data 11 ottobre 2022.
Il numero 58 della Rivista Dialoghi mediterranei, uscito l’1 novembre 2022 ospita un articolo sulla mostra PORTICELLO. UNA COMUNITA’.
Attualmente sono Direttore artistico di Collettivof [link] – un collettivo di fotografi costituitosi in Associazione di Promozione Sociale nel gennaio del 2023 che, nel corso dei primi anni di vita, ha realizzato delle rassegne di mostre fotografiche denominate COLLETTIVOF ANNO ZERO e COLLETTIVOF ANNO UNO presso l’Archivio Storico del Comune, la Biblioteca Comunale Leonardo Sciascia di Casa Professa e la Chiesa di San Crispino e Crispiniano, a Palermo.
Nel febbraio del 2024 un estratto (un racconto di quindici foto) del mio lavoro dedicato alla comunità di Porticello è entrato a far parte della Collezione Permanente del Museo Guttuso (Villa Cattolica) di Bagheria.
Nell’ottobre del 2024 (3 ottobre – 4 dicembre) ho preso parte alla Mostra Collettiva CaReful Details curata dall’artista Arrigo Musti. In quel contesto ho esposto un lavoro realizzato all’interno di una casa famiglia per anziani in cui si festeggia il Carnevale, ponendo la questione del diritto al gioco a qualunque età. Insieme a me hanno esposto: Giancarlo Marcocchi, Fabio Savagnone (Collettivof), Gaetano Sabato, Stefano Montes, Lev Manovich. Il catalogo della mostra è stato realizzato da Giangiacomo Sideli, socio fondatore e grafico di Collettivof.
Nel maggio 2025 (3 – 18 maggio), all’interno della rassegna COLLETTIVOF ANNO UNO, ho esposto presso l’Archivio Storico Comunale della città di Palermo il mio lavoro su DanisinniLab, frutto di sette anni in cui ho seguito il Laboratorio nelle sue produzioni, con il titolo: Danisinni-Lab. Tracce di scena. All’interno del periodo espositivo si è svolta una performance del DanisinniLab.
